Il 29 marzo 2022 è stato adottato il provvedimento dall’AGCM italiana con cui Caronte & Tourist S.p.A., la storica società di trasporto marittimo attiva sullo Stretto di Messina, è stata condannata al pagamento di una sanzione di oltre 3.7 milioni di euro per abuso di posizione dominante.
Il caso ha preso avvio nel marzo 2018 dalla denuncia di un consumatore, il quale segnalava l’applicazione da parte della società di trasporto marittimo C&T di tariffe particolarmente elevate per l’erogazione del servizio di traghettamento passeggeri tra Villa San Giovanni e Messina.
La condotta contestata in sede di avvio del procedimento, in particolare, concerneva la politica di prezzi applicata dalla società per il servizio di traghettamento passeggeri con mezzi gommati al seguito lungo la tratta VSG-MRSF.
L’art. 3 lett. a) L. 287/90 e l’art. 102 lett. a) TFUE vietano, invero, ad un’impresa in posizione dominante di imporre prezzi eccessivamente onerosi che non risultano giustificati da ragioni legittime.
A questo proposito, la CGUE, nella pronuncia United Brands, ha stabilito che un prezzo è illecito quando una società, sfruttando la propria posizione di dominanza, “trae vantaggi commerciali che non avrebbe ottenuto se ci fosse stata una concorrenza normale e sufficientemente efficace nel mercato rilevante”.
Ebbene, le evidenze acquisite nel corso del procedimento hanno confermato la sussistenza della condotta illecita di C&T la quale, sfruttando abusivamente il proprio potere economico, ha applicato “prezzi ingiustificatamente gravosi nei confronti dei consumatori finali, passeggeri con auto al seguito, utenti dei servizi di traghettamento erogati dalla società”.
Secondo l’Antitrust, infatti, “tutti i test utilizzati hanno fornito risultati univoci” rilevando una “significativa sproporzione tra i ricavi e i costi”, conseguendone un importante danno per i consumatori, “che si sono trovati a pagare tariffe che risultano almeno dell’80% più elevate rispetto agli analoghi servizi offerti sulle rotte estere comparabili”.
Visto il protrarsi dell’infrazione per un periodo di tre anni, dal 1/1/2017 al 31/12/2019 e considerata la gravità dell’abuso perpetrato da C&T, l’Authority ha irrogato alla società una sanzione di oltre 3.7 milioni di euro. Importo che la società è chiamata a versare entro il termine di 90 giorni dalla notifica del provvedimento.
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