Il Tribunale dell’UE respinge il ricorso di Scania e conferma la sanzione comminata dalla Commissione Europea

• Diritto della concorrenza

È di ieri 2 febbraio 2022 la sentenza del Tribunale dell’Unione Europea che ha deciso il ricorso presentato da Scania avverso la decisione con cui la Commissione europea, il 27 dicembre 2017, le infliggeva un’ammenda di 880,52 milioni.
La Commissione europea, in particolare, constatava che tre entità del gruppo Scania, attive nella produzione e vendita di autocarri pesanti adibiti ai trasporti di lunga distanza avevano violato le norme del diritto dell’Unione che vietano le intese, avendo partecipato, dal gennaio 1997 al gennaio 2011, con loro concorrenti, ad accordi collusivi diretti a limitare la concorrenza nel mercato degli autocarri medi e pesanti nello Spazio economico europeo.
Il recentissimo provvedimento, reso dal Tribunale dell’UE, respinge il ricorso presentato da Scania e conferma la sentenza della Commissione Europea.
Il Tribunale motiva la propria decisione, tra l’altro, soffermandosi sulla nozione di “infrazione unica e continuata”, addebitata a Scania e dalla medesima invano contestata, ricordando che, contrariamente a quanto fatto valere dalla ricorrente, una siffatta constatazione non presuppone necessariamente l’accertamento di diverse infrazioni, ciascuna rientrante nell’ambito di applicazione dell’articolo 101 TFUE, bensì la dimostrazione che le diverse condotte individuate si inseriscono in un piano d’insieme volto alla realizzazione di un unico obiettivo anticoncorrenziale, che nel caso di specie è consistito nel limitare la concorrenza sul mercato degli autocarri medi e pesanti nel SEE.

Caso Scania – Rigetto Ricorso