18 Aprile 24
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo il 9 aprile 2024 nella causa Verein KlimaSeniorinnen Schweiz e a c. Svizzera (ricorso n. 53600/20) ha connesso, per la prima volta, la crisi climatica alla tutela dei diritti umani in ragione degli effetti che produce il surriscaldamento globale sulla qualità della vita degli individui.
La sentenza in commento ha ampliato il raggio di applicazione dell’art. 8 CEDU chiarendo che la prevenzione dei cambiamenti climatici è parte integrante dei doveri delle autorità statali nella protezione dei diritti dell’uomo.
La Corte EDU ha, inoltre, riconosciuto che l’accelerazione del riscaldamento globale ha un impatto sulla vita, la salute e il benessere di ogni individuo, perché vi è un rischio significativo di declino dell’aspettativa di vita di una persona.
I principi riconosciuti dalla sentenza della Corte fanno già ingresso negli Stati che hanno sottoscritto la Convenzione, obbligando i giudici nazionali a tenere conto della pronuncia nelle cause climatiche che coinvolgono i Tribunali interni.
La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sul clima è, dunque, destinata ad avere effetti ad ampio raggio, dando il via ad una nuova era di giustizia climatica.
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