28 Novembre 22
Nel luglio 2019, l’Antitrust italiana aveva accertato l’esistenza di due accordi di cartello nei mercati dei fogli e degli imballaggi di cartone ondulato protrattisi rispettivamente dal 2004 e 2005 e fino al 2017, ovvero per oltre 12 e 13 anni.
Le aziende sanzionate – con l’importo record di 287 milioni di euro – avevano impugnato la decisione davanti al TAR Lazio che nel maggio 2021 aveva confermato l’esistenza delle due intese distorsive della concorrenza.
Le società perdenti davanti al TAR Lazio avevano rinnovato l’impugnativa davanti al Consiglio di Stato ed è di pochi giorni fa la sentenza che decide il primo dei ricorsi presentati da queste aziende che confermando l’esistenza del cartello degli imballaggi apre la strada alle azioni risarcitorie delle imprese che nel periodo interessato dal cartello abbiano acquistato imballaggi di cartone ondulato.
Significativa, peraltro, la considerazione dell’autorità amministrativa per cui “è jus receptum la superfluità, ai fini dell’an della responsabilità, d’indagare se il singolo partecipante all’intesa abbia avuto un ruolo maggiore o minore, poiché si può riconoscere l’esonero da responsabilità solo in caso di dissociazione espressa dall’intesa”. Quel che rileva è la comune consapevolezza delle imprese, tra cui l’appellante, “sul tipo e sullo scopo di tali incontri, in varia guisa ordinati a mantenere di comune accordo prezzi alti verso la clientela, elidendo ogni forma di concorrenza o condizionandola al fine di limitarla”.
Ora si attendono dunque le pronunce relative ai ricorsi presentati dalle ulteriori aziende sanzionate per la partecipazione ai cartelli del cartone.